Sentiero di Grotta di S. Catello
Il sentiero è una bretella che passa per la Grotta di S.Catello. ed da ha origine da uno spiazzo pietroso (sentiero 350) utilizzato come base per le escursioni al Molare, qualche tornante più in basso del Santuario di S. Michele.
Alla destra dello spiazzo inizia l’agevole mulattiera che salendo a tornanti, giunge in una radura punteggiata dalle antiche neviere e da faggi secolari.
Alle spalle delle neviere, inizia la parte rivolta ad escursionisti esperti in quanto bisogna calarsi per uno scosceso declivio, sino ad intravedere, sul costone roccioso sul lato destro in alto, l’apertura della Grotta di S.Catello. Un’esile ed esposta cengia in salita, conduce all’imbocco della grotta dove la tradizione vuole si recassero in preghiera i Santi Catello ed Antonino, patroni rispettivamente delle città di Castellammare di Stabia e Sorrento.
Da: Castellone
A: Anello
Tappa: Grotta di S. Catello
Lunghezza: 1,2 Km
Tipologia: pedonale
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Copyright
CAI Castellammare di Stabia
Sentiero Grotta di San Catello di Alfonso Sarno
Nevere, faggetti con le tipiche essenze del sottobosco: agrifoglio, scilla silvestre, ciclamini: Il tutto inserito in uno spettacolare Monte Faito da dove l’occhio del visitatore si perde nell’infinito dell’azzurro del cielo e del mare. Bellezze naturali ma anche luogo di estrema spiritualità esemplificata dalla Grotta di San Catello , vissuto tra il VI ed il VII secolo e vescovo di Castellammare di Stabia di cui è patrono. Solito a rifugiarsi in preghiera, insieme con l’amico Sant’Antonino, a sua volta protettore di Sorrento nella solitudine del Faito: Lì, mentre stanco si riposava gli apparve in sogno l’Arcangelo Michele; a memoria del prodigioso evento il pio vescovo edificò un tempietto, l’attuale Santuario di San Michele Arcangelo al Monte Faito.
Presenza abituale nell’esistenza di Catello: ecco, su di una roccia del Monte, la “ciampa del diavolo” ovvero l’orma da questo lasciata mentre fuggiva scacciato dal “Principe delle Milizie Celesti” perché tentava i due santi amici ed, a poca distanza l’Acqua Santa che si diceva sgorgasse da una fenditura nella pietra causata dalla lancia lanciata dall’Aracangelo sempre contro il diavolo
tentatore.