Santuario Abbazia Santa Maria di Montevergine
Il santuario di Montevergine si veste di una grazia solenne che ammalia ed attrae il visitatore, affascinato dal silenzio profondo che accarezza l’animo. Gli echi di epoche antiche collocano qui un tempio dedicato a Cibele, protettrice dei boschi e degli animali.
Un giovane San Guglielmo, all’inizio del XII secolo, riconobbe in questo luogo la presenza di Dio dopo aver percorso i più svariati sentieri sterrati dell’Europa medievale: decise di fermarsi sul monte, detto Vergine, per trovare ristoro. La ricerca spasmodica dell’Altissimo lo aveva condotto al silenzio di quei luoghi, dove dedicò una chiesa alla Madonna, la cui immagine fu venerata all’interno di una cappella del santuario, piccola ma accogliente, nei secoli.
Solenne è l’incontro tra il visitatore e le grandi pupille nere della Vergine: «la Signora (…) rifulge come un’autentica divinità scrutatrice degli abissi», scrive Domenico Rea. Lo sguardo, dolce eppure severo, profondo, esaminatore, accoglie tutti i visitatori e ne penetra il cuore, fa vibrare le corde dell’anima, celebra un legame eterno e benevolo con la terra d’Irpinia, tanto cara a quel viandante venuto dal nord, San Guglielmo.
Il chiostro della foresteria accoglie il viaggiatore appena superato l’arco d’ingresso: il bianco accoglie ogni momento di meditazione, di riposo, di colloquio intimo, corre sui sampietrini e sulle mura secolari e si fa custode di una memoria immemore, e di un silenzio di pace. È un riscoprirsi improvvisamente dissolti nella bellezza del panorama, un abbraccio di infinito con il cielo, così tangibile nella sua vastità: un tuffo in un racconto di emozione, di viaggio, di eterno ripetersi cantato dal vento.
L’ascesa alle due basiliche avviene lungo l’imponente scala trilaterale, incorniciata dalle arcate del porticato: gruppi di pellegrini intonano canti ancestrali celebrando così la profonda devozione. Gli ex voto, reliquie d’arte popolare testimoni di grazie ricevute, sono il segno più vivido ed autentico di una “pietà” popolare straordinaria.
I monaci benedettini accolgono i fedeli ed officiano le liturgie eucaristiche: la loro presenza a Montevergine è un punto di riferimento per i viaggiatori, mentre, nei secoli, il Santuario si è trasformato in un meraviglioso faro di devozione mariana.
Orario di apertura del Santuario
Da Maggio a Ottobre: feriale: 7,30 – 19,30; festivo: 7,30 – 20,00
Da Novembre ad Aprile: feriale: 7,30 – 17,00; feriale: 7,30 – 18,30
Orario di apertura del Museo
Luglio – Agosto – Settembre: feriale: 9,00 – 12,00; festivo: 9,00 – 12,30 e 15,00 – 18,00
Da Gennaio a Giugno e da Ottobre a Dicembre: festivo: 9,00 – 12,30 e 15,00 – 18,00
Attestato e passaporto
Manuale d’uso del sistema di attestazione del percorso spirituale (pdf)
Referente: Don Giovanni Gargiulo
Info e contatti
Santuario Abbazia Santa Maria di Montevergine
Via Santuario – 83013 Mercogliano (AV)
www.santuariodimontevergine.com