Parco Archeologico di Paestum
Ai margini della piana del Sele, all’inizio del Cilento, s’incontra Paestum, uno dei più preziosi gioielli archeologici d’Italia, celebre in tutto il mondo soprattutto per i suoi spettacolari templi dorici. La leggenda ne attribuisce la fondazione agli Argonauti, ma nella realtà furono i greci di Sibari a fondarla intorno al 600 a.C. con il nome di Poseidonia.
Sin dalla fondazione lo spazio urbano fu diviso in aree sacre, pubbliche e private. La fascia centrale della città fu destinata ad uso pubblico: nella parte Nord fu ubicato il santuario di Athena, al centro l’agorà, a Sud il santuario di Hera. Solo negli ultimi decenni del VI sec. a.C. furono materialmente tracciate le strade e forse costruita la prima cinta muraria.
Tra il 530 e il 450 a.C. furono realizzati i grandi programmi architettonici, con la costruzione dei templi dorici ancora oggi splendidamente conservati. Alla fine del V sec. a.C. Poseidonia fu sconfitta in guerra dai Lucani, una popolazione di stirpe sannitica che si sostituì ai Greci nel governo della città. La conquista non portò modifiche sostanziali all’impianto urbano, ma da questo momento Poseidonia cambiò il nome in Paestum.
Nel 273 a.C. Roma, dopo aver sconfitto i Lucani, dedusse a Paestum una colonia latina. La trasformazione dell’assetto politico segnò radicali cambiamenti nell’organizzazione dello spazio pubblico: nella parte meridionale dell’agorà fu insediato il foro con gli edifici sacri e pubblici della colonia latina. I monumenti di età imperiale danno di Paestum l’immagine di una città di provincia con una limitata attività edilizia, già dall’inizio del II sec. d.C., avviata ad un lento quanto inarrestabile declino.La sua decadenza cominciò con la caduta dell’impero romano. Gli edifici furono spogliati per la costruzione di chiese e palazzi, e le rovine furono dimenticate fino al XVIII secolo, quando i viaggiatori del Gran Tour ricominciarono a spingersi fin qui. Sito incluso nel circuito Campania>artecard.