Museo e Real Bosco di Capodimonte
L’origine del Palazzo Reale di Capodimonte è legata al re Carlo di Borbone, che nel 1738 né commissionò la costruzione. Il Nucleo principale del museo è la collezione Farnese, con capolavori straordinari di Pieter Bruegel il Vecchio, Tiziano, Carracci, Parmigianino, El Greco e altri maestri, che Carlo di Borbone ereditò dalla madre Elisabetta Farnese e trasferì a Napoli nel 1734.
Da quel momento in poi, la storia delle raccolte d’arte che oggi si ammirano a Capodimonte fu un susseguirsi di donazioni, lasciti e acquisizioni. Le dismissioni di chiese napoletane e meridionali lasciarono in eredità opere preziose di artisti come Simone Martini, Colantonio, Caravaggio. In qualche caso, si ereditarono intere collezioni (Borgia, d’Avalos); numerosi sono anche i dipinti di scuola napoletana che nel corso del tempo si sono aggiunti alle collezioni reali.
Lungo il percorso di visita del museo si incontrano, al piano ammezzato, il Gabinetto dei disegni e delle stampe; al primo piano la galleria Farnese, la collezione Borgia, l’Appartamento Reale, la galleria delle porcellane e il celebre salottino di porcellana. Quest’ultimo, fatto eseguire da Carlo di Borbone per Maria Amalia, è il tipico esempio di chinoiserie europea, pensato per la Reggia di Portici, dove restò fino al 1866, quando venne trasferito a Capodimonte. Interessante anche l’armeria, con armi da fuoco di varie fabbriche, prodotte tra i secoli XVI e XVIII. In mostra fucili, elmi, armature di membri delle famiglie nobiliari e reali.
Al secondo piano, la visita prosegue con la Galleria delle Arti a Napoli dal Duecento al Settecento, la collezione d’Avalos e la sala degli arazzi. Al terzo piano, la sezione dedicata all’Ottocento comprende, tra l’altro, diverse opere di pittori neoclassici, dipinti della scuola di Posillipo, da Pitloo a Hackert, e del tardo Ottocento napoletano. L’esposizione dedicata all’arte contemporanea (secondo e terzo piano), ospita capolavori di artisti di fama internazionale, tra cui Andy Warhol, Mimmo Jodice, Alberto Burri, Mario Merz, Joseph Kosuth, Enzo Cucchi, Michelangelo Pistoletto. Sito incluso nel circuito Campania Artecard.


