Marina di Camerota
Camerota deve il nome alla presenza sul territorio di numerose grotte adibite e camere e magazzini: Kammaratos, in greco “fatto a volta”. Moltissime le tracce di insediamenti risalenti al periodo neolitico; i Greci vi si cominciarono a stabilire a partire dall’VIII secolo a.C., almeno un paio di secoli prima, quindi, delle fondazioni di Poseidonia ed Elea. Posta su una collina circondata da una foltissima vegetazione, Camerota è difesa su tre lati da aspri dirupi naturali e conserva ancora i resti delle mura merlate e del castello che, nel 909, divenne roccaforte saracena.
Il paese ebbe il suo momento di massimo splendore quando il monastero italo-greco di San Conore divenne, per intercessione dell’imperatore bizantino presso il patriarca di Costantinopoli, sede di calogerato, con giurisdizione su molte chiese del territorio. Oltre ai ruderi del castello medievale e al bellissimo centro storico, meritevoli di approfondite visite sono il Convento dei cappuccini, la Grotta di San Biagio, fuori del centro abitato e le numerose chiese di cui è disseminato il territorio comunale: San Daniele, San Nicola, Santa Maria delle Grazie, la Cappella di San Gennaro.
Nella contrada San Vito sopravvive l’attività di lavorazione della creta con mezzi rudimentali, per la quale viene riconosciuta agli artigiani locali la stessa maestria degli antichi vasai greci. Lentiscosa è “introdotta” dal Santuario di Santa Rosalia e, morfologicamente, è un vero e proprio balcone spalancato sul mare, a quota 273 metri. L’impianto urbanistico è a tipica pianta medievale, il cui nucleo è rappresentato dalla Chiesa madre di Santa Maria ad Martyres (XV secolo), che conserva molti affreschi coevi alla fondazione. Una sosta la meritano anche i ruderi dell’antico (IX secolo) mo nastero di San Basilio, fuori del centro abitato.
A Marina di Camerota, la bandiera blu per le acque più cristalline del Continente è di casa da anni. Non c’è assolutamente da sorprendersi, dunque, se questa “perla” adagiata lungo una scogliera che, dagli ultimi anfratti di roccia di Palinuro, si estende fino alla spettacolare Punta degli Infreschi, contenda alla più celebrata “vicina” il primato delle presenze turistiche ogni anno.
Di particolare suggestione la spiaggia della Barca a Vela, il cui scoglio (della caratteristica forma, appunto, di una barca a vela) si erge al centro della vasta distesa sabbiosa. Anche Marina di Camerota, come Palinuro, ha un’incredibile varietà di grotte. Le più note sono quattro: Grotta Cala, Grotta Sepolcrale, Grotta della Serratura e Grotta del Noglio.
A parte il porticciolo, decisamente civettuolo, Marina di Camerota offre al turista la visita di un borgo tipicamente marinaro, con gli usi e le tradizioni proprie di questo tipo di villaggi. Sulla bella piazzetta lastricata in pietra, al centro del paese, si erge la Chiesa di Sant’Alfonso, inaugurata nel XIX secolo. Superata Marina di Camerota, la scogliera si protende verso il mare, formando Punta degli Infreschi. Ancora immune dagli insediamenti umani, è uno dei siti di maggiore suggestione dell’intero Cilento costiero.
Un angolo di paradiso al centro del quale si apre un approdo naturale, meta di numerosissimi diportisti in ogni stagione dell’anno, e protetto da banchi di roccia contro cui si rompono le spumeggianti onde di un mare incredibilmente azzurro. E’ la seconda oasi marina protetta del Cilento, di recentissima istituzione: nelle acque di questa splendida baia non è raro imbattersi in banchi di delfini, attirati dalla straordinaria abbondanza di pesce azzurro e cefalopodi.