Gli oli extravergini di oliva a Denominazione di Origine Protetta
Tra le prime regioni produttrici, la Campania può vantare oltre 74 mila ettari coltivati ad oliveto. Il 5% circa di tale superficie è coltivata con metodi di produzione biologica. La provincia di Salerno detiene il 56% dei territori coltivati ad oliveto, seguita dalla provincia di Benevento (18%), mentre le altre tre province rappresentano il restante 26% della superficie totale. In Campania sono presenti sul territorio regionale cinque denominazioni di origine: Olio extravergine di oliva Cilento; Olio extravergine di oliva Colline Salernitane; Olio extravergine di oliva Irpinia – Colline dell’Ufita; Olio extravergine di oliva Penisola Sorrentina; Olio extravergine di oliva Terre Aurunche. In arrivo anche l’IGP Campania per la quale si attende il via libera della Ue.
Nella Campania Felix l’olivo ha trovato il suo ambiente ideale: la natura spesso vulcanica dei terreni ed il clima tipicamente mediterraneo hanno favorito il diffondersi di questa coltura, che oltre agli aspetti economici, riveste particolare importanza anche per la salvaguardia del territorio e la tutela del paesaggio. Infatti, il 90% dell’olivicoltura campana interessa territori collinari, quelli spesso a più alto rischio di smottamenti e frane; l’olivo diviene così, oltre che importante e talvolta unica fonte di reddito per le popolazioni locali, anche presidio del territorio, che esso stesso impreziosisce da secoli con la sua immutabile presenza. La grande vocazione olivicola campana si esprime su tutto il territorio, anche se la leadership spetta alla provincia di Salerno.