Castel Sant’Elmo Napoli
Risalgono al 1275 le prime notizie relative a un castello sulla collina. Nel 1329 Roberto d’Angiò affidò l’incarico del suo ampliamento allo scultore e architetto senese Tino di Camaino, che trasformò l’edificio in un vero e proprio palazzo per il re e per la corte, a pianta quadrilatera, con due torri; nel 1348 viene definito nei documenti come castrum Sancti Erasmi, per la presenza in quel luogo di una cappella dedicata a Sant’Erasmo. Durante il viceregno spagnolo (1504-1707) il castello, chiamato Sant’Ermo e poi Sant’Elmo, venne trasformato, su progetto di Pedro Luis Escrivá, in fortezza difensiva a pianta stellata, per volontà del viceré Pedro de Toledo. La costruzione dell’edificio nell’attuale configurazione, a pianta stellare, iniziò nel 1537 e nel 1538 venne posta sul portale di ingresso l’epigrafe, sormontata dallo stemma di Carlo V con l’aquila bicipite asburgica. Sant’Elmo fu uno dei castelli più importanti del viceregno spagnolo. Al suo interno si trovavano un tribunale, un maestro d’arte e altri funzionari. Nella Piazza d’armi sorgevano le residenze per il castellano e gli ufficiali, la chiesa di Sant’Erasmo e il deposito per le polveri e le munizioni. Nel 1547 Pietro Prato costruì la chiesa, distrutta nel 1587 da un fulmine con gli alloggi militari e la palazzina del castellano. Tra il 1599 ed il 1610 il castello fu restaurato da Domenico Fontana. Vennero riedificati la chiesa all’interno del piazzale, la dimora del castellano e il ponte levatoio. Nella fortezza furono incarcerati numerosi prigionieri celebri, come Tommaso Campanella e, alla fine del Settecento, i patrioti della Repubblica Napoletana, tra cui Gennaro Serra di Cassano, Giuliano Colonna di Stigliano, Ettore Carafa d’Andria, Mario Pagano, Ferdinando Pepe, Eleonora Pimentel Fonseca, Luigia Sanfelice. Dopo l’entrata a Napoli di Garibaldi, l’esercito borbonico abbandonò il castello. Il 9 settembre 1860 fu innalzata la bandiera italiana. Da allora Castel Sant’Elmo venne adibito a carcere militare, fino al 1952. Dopo imponenti restauri, nel 1982 il complesso monumentale è stato dato in consegna alla Soprintendenza per Beni Artistici e Storici di Napoli: solo da quel momento si può affermare che Castel Sant’Elmo sia entrato a far parte a pieno titolo della vita di Napoli, e oggi l’edificio è sede di grandi mostre ed eventi. Dagli spalti dell’edificio si ammira uno splendido panorama sulla città.”,
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Immagini:Hotepibre, Dr.Conati, Wolfgang Pehlemann, Lalupa, Johnnyrotten, Vallarano, pietro scerrato