Castel Capuano Napoli
Castel Capuano è, dopo il Castel dell’Ovo, il più antico castello di Napoli. Di origine normanna, è situato allo sbocco dell’attuale via dei Tribunali ed è stato sede della sezione civile del tribunale di Napoli (oggi al Centro direzionale). Deve il suo nome al fatto di essere ubicato a ridosso di Porta Capuana, che si apre sulla strada che conduceva all’antica Capua.
Le origini
La sua costruzione fu avviata nella metà del XII secolo per volere del re di Sicilia Guglielmo I detto il Malo, figlio di Ruggero il Normanno, e fu portata a termine nel 1160 dall’architetto Buono. Dotato di robuste fortificazioni, Castel Capuano fu destinato subito alla funzione di residenza reale dei sovrani normanni, malgrado l’austerità degli ambienti e la sua vocazione naturale di presidio militare. Scavi effettuati nel XIX secolo hanno dimostrato che il castello fu eretto sull’area in cui nella Napoli romana sorgeva il Gymnasium, trasformato nei secoli successivi in cimitero, come provano le numerose tombe rinvenute.
Nel 1231, per iniziativa di Federico II, si ebbe il primo intervento di trasformazione del castello, che pur conservando le sue indispensabili fortificazioni, fu reso più ospitale e meglio rispondente alla sua dignità di residenza reale.
Nella sua lunga storia, Castel Capuano ha subito numerosi interventi di trasformazione e restauro che ne hanno profondamente cambiato la fisionomia. Già sotto Federico II furono rifatte le mura esterne, con l’apertura delle finte finestre della facciata principale. Durante il regno di Alfonso d’Aragona furono affrescate alcune sale, prima dal catalano Baco e poi, sul finire del XV secolo, da Colantonio del Perrino. Nel 1752, durante il periodo borbonico, furono eseguiti nuovi affreschi e l’intero complesso fu rimaneggiato nel 1857-58, perdendo ogni traccia dell’antico aspetto.
Quest’ultimo intervento apportò le modifiche più significative: fu rinnovata la facciata principale e i balconi furono ritrasformati in finestre, scomparvero le arcate dei pianterreno e fu costruito un marciapiede lungo tre lati. Le decorazioni interne furono affidate al pittore Molinaro e al decoratore Perricci. Dopo l’unità d’Italia sulla facciata esterna fu affisso lo scudo di Casa Savoia. Nel corso dei restauri furono eseguiti presso le fondazioni del castello alcuni scavi, che portarono alla luce dei frammenti di iscrizioni lapidee che hanno confermato la presenza nei pressi dell’antico Gymnasium. Da scavi effettuati nel 1913 sono emerse invece delle tombe con vasi in terracotta e lapidi con iscrizioni latine, che proverebbero il successivo adattamento dell’area alla funzione di cimitero.
L’architettura
L’esterno
Sul portale d’ingresso di Castel Capuano campeggia una lapide che celebra la vittoria di Carlo V a Tunisi e la data in cui il castello divenne sede della Corte di Giustizia. Il portale è poi sormontato da una grande aquila bicipite, stemma della casa reale di Spagna, opera del Sangallo, e da colonne d’Ercole binate col motto Plus ultra. A un livello superiore domina lo stemma dei Savoia, affisso dopo l’Unità d’Italia in sostituzione di quello dei Borbone. L’orologio della facciata risale invece al 1858.Superato il portale si accede ad un cortile circondato da un portico sostenuto da pilastri di ordine dorico. Questo spazio rappresenta il nucleo del castello: è qui che si riunivano avvocati, giudici, imputati, testimoni e le folle di cittadini coinvolti nelle vicende giudiziarie o semplicemente curiosi. Da qui si aprono le scalinate che conducono agli ambienti interni del castello.Sul retro del Castello sorge infine la fontana detta del Formiello. Costruita nel 1490 come abbeveratoio per i cavalli, fu rifatta nel 1583 da Michele de Guido che vi appose gli stemmi del viceré Pedro d’Aragona. La fontana fu chiamata così in quanto alimentata dalle acque dell’omonimo acquedotto.
L’interno
Fra le sale interne di Castel Capuano, una delle più interessanti è certamente il Salone della Corte d’Appello, con affreschi di Antonio Cacciapuoto e altri artisti, eseguiti alla fine del XVIII secolo. Il ciclo raffigura allegorie delle province del regno: la provincia dei Marsi, dei Vestini, dei Picentini, degli Irpini, la Lucania, il Brutium Citerius e il Brutium Ulterius.La sala dei Busti, situata al primo piano, ospita oggi i busti in marmo degli avvocati più famosi del foro di Napoli. In precedenza era la sala dove si tenevano le udienze pubbliche della Camera della Sommaria. Considerato il cuore del castello, oggi vi si celebrano gli avvenimenti solenni e si convocano riunioni straordinarie. Anche in questa sala gli affreschi ripropongono dodici figure femminili rappresentanti le province del regno: le figure poggiano su altrettanti piedistalli, intervallati fra loro da finte colonne. Il soffitto fu affrescato da Biagio Molinari di Trani ed è diviso in tre campi, ciascuno dei quali celebra la forza ed il trionfo della Giustizia.
Dalla sala dei Busti (o salone dei Busti) si accede alla cappella della Sommaria, una sala a pianta quadrata con pareti cieche realizzata verso la metà del Cinquecento.
La sala che oggi ospita la biblioteca fu sede del Gran Consiglio durante il regno degli Angioini, poi sala di udienza della Gran Corte Criminale nel periodo borbonico. Qui furono processati anche i patrioti che parteciparono alla rivoluzione del 1848 contro Ferdinando II. La Biblioteca, trasferita qui da ambienti adiacenti, fu inaugurata il 19 luglio 1896 ed ospita circa 80.000 volumi tra cui rarissime opere dei secoli XVI, XVII e XVIII che costituiscono nel loro insieme il cosiddetto Fondo Antico.
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Testo: wikipedia
Immagini:Armando Mancini, Fiore Silvestro Barbato