Cammino dell’Angelo Tese di Pimonte
Il Cammino dell’Angelo nasce nel 2006 per iniziativa di don Catello Malafronte, Rettore del Santuario San Michele, e di alcune associazioni (AGESCI, Gruppo del Rinnovamento, Club Alpino Italiano – Sottosez. di Castellammare di Stabia e Gruppo Terre Alte della Sezione di Napoli) con l’intento di rinnovare l’antico culto per l’Arcangelo Michele sul Monte Faito e di riscoprire in tutti i suoi aspetti, storici e naturalistici, una montagna, che da sempre è stata legata alla vita economica e religiosa delle genti della Penisola Sorrentina.
Esso riprende infatti l’antica tradizione devozionale per l’Arcangelo, nata nelle nostre terre fin dal VI secolo allorquando, ad opera del Vescovo San Catello e del Monaco Sant’Antonino, fu edificato un piccolo oratorio in legno dedicato all’Arcangelo Michele sulla sommità dell’allora Monte Gauro. Il culto di San Michele presso l’antico Santuario che sorgeva sulla sommità del Molare (1444 m s.l.m.), vetta più alta dei Monti Lattari, rimase assai vivo fino al 1863, quando il capitolo Cattedrale di Castellammare fu costretto a trasferire la Statua dell’Arcangelo Michele, nella Cattedrale di Castellammare di Stabia. A quel tempo i Monti Lattari erano infatti infestati dai briganti i quali ben presto scassinarono la porta del Tempio per utilizzarlo come loro rifugio. In breve tempo il Santuario cadde in rovina fino a scomparire quasi ogni traccia di esso sulla sommità del Monte. Fu nel 1937, per iniziativa dell’allora Vescovo Mons. Emanuel e grazie all’entusiasmo di numerosi benefattori (Rag. Sciarretta, Comm. Sagliocca e tanti altri) che iniziò la costruzione del nuovo Santuario sul vicino Monte Cercasole, ultimata il 24 Settembre 1950 quando fu consacrata la nuova chiesa. In due occasioni, nel 1558 e nel 1782, i pellegrini potettero assistere all’evento miracoloso della manna che scaturì copioso dalla statua dell’Arcangelo. Il culto micaelico ha in Italia meridionale origini antichissime e quello del Monte Faito risulta essere tra i più antichi in assoluto. Esso si diffuse in particolare fra i popoli Longobardi che si erano stanziati nel Meridione d’Italia. Ed è qui che sorsero numerosi luoghi di culto dedicati all’Arcangelo: chiese e cappelle votive sulle cime dei monti, sulle alture, in cavità rupestri e dedicazioni a sorgenti di acque, molto spesso sugli stessi luoghi ove sorgevano antichi templi pagani. Tra questi, il famoso Santuario di San Michele al Gargano, risalente al VII secolo. Il nostro pellegrinaggio al Santuario di San Michele avverrà da tre diverse località: Castellammare di Stabia, Vico Equense e Pimonte. A quasi 150 anni dall’ultimo pellegrinaggio in onore dell’Arcangelo, saliamo tutti insieme al Faito, per i sentieri calcati dai Santi Catello e Antonino!
Da: Castellammare di Stabia
A: Porta del Faito (Pimonte)
Lunghezza: 7,16 Km
Tipologia: pedonale
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Cammino dell’Angelo Tese di Pimonte di Alfonso Sarno
Il Faito, Monte anticipazione del Paradiso, permette al visitatore di godere di un panorama in cui il verde degli alberi, le cangianti sfumature dell’azzurro del mare e del cielo si fondono indicibilmente per rendere ancora più fascinose le due Coste: la Divina Amalfitana e la Sorrentina. Monte sacro per essere stato luogo di preghiera e penitenza dei santi Antonino e Catello, patroni di Sorrento e Castellammare di Stabia e, per essere da sempre votato al culto micaelico. Oggi con l’attuale Santuario, sul Monte Cercasole, che conserva l’atmosfera di profonda religiosità permettendo a chi si ferma nei rifugi e case di ospitalità della zona, rinfrancanti pause dell’anima.