Abbazia territoriale della Santissima Trinità, Cava dei Tirreni
La Badia Benedettina della SS. Trinità di Cava sorge nella cornice fiorente della valle del ruscello Selano, sopra una delle principali vette dei Monti Lattari sovrastanti il panorama d’incanto della costiera amalfitana.
Nell’oscurità della Grotta Arsicia il monaco benedettino Alferio si ritirò per vivere in preghiera e contemplazione. Qui ebbe la visione della Santissima Trinità sotto forma di tre raggi luminosi, sorgenti dalla roccia e, di qui a poco tempo, istituì uno dei centri benedettini più importanti per tutta la cristianità occidentale. «[…]Ugo da Venosa afferma che Alferio fu il primo pio benedettino a fare della cava di metelliana una stabile dimora di religiosi. Mentre il pio anacoreta fuggiva la gloria del mondo, in tutte le città vicine, la gente tessé i suoi elogi e numerose persone, per la maggior parte d’alto rango, lo pregarono di prenderli sotto la sua direzione spirituale», così scriveva lo storico ottocentesco Paul Guillame.
La Badia di Cava divenne uno straordinario centro religioso e culturale del Medioevo: principi, signori e pontefici offrirono beni, preziose donazioni e importanti privilegi.
L’armonica facciata settecentesca della Badia di Cava appare dinanzi al viaggiatore dopo un breve tratto di strada intorno alle mura della città. Il complesso monumentale è grandioso, carico di storia, arte e fede. Il rigore delle forme esterne lascia presto spazio alla ricchezza e allo splendore della maestosa struttura interna. Nel 1025 San Alferio aveva già costruito una modesta e accogliente chiesa ad aula unica, poi nel 1092 San Pietro I abate ne ampliò la forma trasformandola a più navate. L’odierna e imponente basilica, frutto dello spirito devozionale dell’abate Giulio De Palma, fu realizzata nel 1761.
L’interno della basilica è luminoso ed armonico, grazie al moderno rivestimento delle pareti e la pavimentazione con marmi policromi. L’imponente ambone mosaicato del XII secolo, attira l’attenzione del visitatore. Si tratta, probabilmente di un dono del re di Sicilia Ruggiero II, il quale volle che, la regina Sibilla, sua moglie, riposasse nel sonno eterno sotto lo splendore dei giochi cromatici dei mosaici. Dell’antica basilica si conserva la Cappella dei SS. Padri, la cella grotta di S. Alferio con l’urna che ne custodisce le reliquie e resti di affreschi del XIV secolo.
Durante i secoli della sua storia la badia ha ospitato molte opere d’arte di epoche diverse: la Deposizione dalla croce, che si trova sull’altare del transetto a sinistra e il quadro del primo altare a destra dell’ingresso, che rappresenta S. Mauro, di Achille Guerra; il trecentesco altorilievo della Madonna con Bambino tra San Benedetto e Sant’Alferio, opera di Tino da Camaino; la porta del battistero a sinistra e il portale marmoreo con la bellissima porta cinquecentesca della sagrestia.
Sotto i 12 altari della basilica sono deposte le reliquie dei 12 abati santi o beati della badia. Tutto narra della grandezza di una fiorente abbazia che accompagna il fedele nei secoli.
Orario di apertura
Feriale 8,30 – 13,00; festivo: 8,30 – 13,00
Attestato e passaporto
Manuale d’uso del sistema di attestazione del percorso spirituale (pdf)
Referenti: Don Michele Petruzzelli
Info e contatti
Abbazia della Santissima Trinità
Via Abate Michele Morcaldi, 6 – 84013 Cava de’ Tirreni SA
http://www.badiadicava.it/